Il gonfiore addominale è per molte persone una condizione presente quotidianamente, con annessi altri disagi poco piacevoli, quali ad esempio eccessive eruttazioni, dolore, cattiva digestione, stipsi.
Per gonfiore si intende la sensazione di tensione addominale con eventualmente annessa un aumento della pressione a livello addominale.
Diversa è la distensione dell’addome che è un dato misurabile, poiché il paziente noterà visivamente un aumento della circonferenza addominale.
Una volte escluse cause organiche (patologie) dallo specialista medico, ci si potrebbe focalizzare su cause funzionali, che se individuate possono beneficiare di interventi nutrizionali in grado di ridurre così la produzione di gas, la sensazione di gonfiore e di pienezza pienezza, ripristinando un equilibrio della flora batterica locale.
La diagnosi di gonfiore addominale ‘Bloating funzionale’ deve basarsi, secondo la Rome Foundation, sui dei criteri (con sintomi presenti da almeno 6 mesi) quali:
- Gonfiore ricorrente e/o tensione addominale, in media almeno 1 giorno a settimana, con gonfiore addominale e/o tensione che predomina su altri sintomi;
- Insufficienti criteri per diagnosticare Sindrome dell’intestino irritabile, stipsi o diarrea funzionale o sindrome da sofferenza post- prandiale.
In questo articolo ti indicherò alcune delle cause più comuni legate alla pancia gonfia e ti darò dei consigli da mettere in atto, anche con semplici rimedi naturali.
Quali possono essere le cause di un eccessivo gonfiore addominale?
Bassi livelli di acido nello stomaco possono causare gonfiore addominale
L’acido cloridrico presente nello stomaco facilita la digestione delle proteine ed è responsabile della sterilizzazione del cibo che ingeriamo. E’ fondamentale per stimolare il rilascio di bile ed enzimi digestivi, per l’attivazione del fattore intrinseco (essenziale per l’assorbimento della vitamina B12). Un basso livello di acidità di stomaco (ipocloridria) può essere dovuto ad un’alimentazione scoretta, uso prolungato di farmaci, infezione da H. Pylori, stress. Le conseguenze saranno gonfiore addominale anche più volte al giorno, soprattutto dopo i pasti, produzione di gas intestinali, reflusso, problemi digestivi, traslocazione di batteri nell’intestino tenue con crescita eccessiva di microbi intestinali, ridotto assorbimento di nutrienti e alterata permeabilità intestinale.
Mangiare troppo o troppo poco, masticando velocemente
Consumare pasti troppo abbondanti o mangiare troppo poco può essere una causa di pancia gonfia. Mangiare velocemente con una masticazione insufficiente aumenta la quantità di aria introdotta. Se poi si aggiunge un’eccessiva quantità di liquidi mentre si mangia e di bevande gassate e/o zuccherate questo peggiorerà la sensazione di gonfiore.
SIBO (sovracrescita batterica nell’intestino tenue)
In circostanze sane, il tuo intestino tenue non ha molti batteri. SIBO è un acronimo inglese che significa sovracrescita batterica nell’intestino tenue, quindi troppi microrganismi nel tuo intestino tenue che non dovrebbero essere lì. La SIBO può portare a gonfiore addominale, cattiva digestione, crampi, gas, diarrea, bruciore di stomaco, sensibilità alimentare, sindrome dell’intestino permeabile, infiammazione e altri problemi di salute.
La diagnosi di SIBO passa attraverso un’attenta anamnesi in sede di visita e un test specifico. In caso di esito positivo, il protocollo alimentare dovrà prevedere una riduzione del carico fermentativo grazie alla riduzione di alcuni alimenti e successiva graduale reintroduzione.
Anche la sovracrescita di lieviti può portare ad avere spesso pancia gonfia
L’eccessiva crescita di un lievito quale ad esempio la Candida può verificarsi a causa di abitudini alimentari scorrette con introduzione di troppi zuccheri, stress protratto nel tempo e non gestito, uso prolungato di antibiotici o contraccettivi orali, cambiamenti ormonali.
Pensate che dopo l’assunzione in eccesso di pane, pasta, prodotti da forno, la velocità di riproduzione della candida aumenta. Questo potrebbe causare diversi disturbi a partire dal gonfiore addominale.
Flusso biliare scarso: si hai capito bene!
La bile è fondamentale per l’emulsione, scomposizione e assorbimento dei grassi nell’intestino tenue.
In caso di pancia gonfia, associata a flatulenza e stipsi, può essere d’aiuto infatti stimolare il deflusso della bile attraverso l’uso di cibi trifolati e ripassati in padella.
Il gonfiore e la distensione addominale possono essere quindi associati a diversi disturbi gastrointestinali
Stipsi, diarrea, intolleranza al lattosio, reflusso, problemi gastrici, disbiosi… quest’ultima potremmo immaginarla come un’alterazione dell’equilibrio tra le famiglie batteriche locali, sia a livello di composizione che di funzionalità.
I sintomi annessi possono essere diversi e ne parleremo nel dettaglio più avanti ma vi basti sapere che questa alterazione può, soprattutto per donne con problematiche ormonali, innescare un circolo vizioso che andrà gestito nel migliore dei modi.
Come intervenire quindi in caso di gonfiore addominale?
Fermati un secondo e pensa: ok, sento la pancia gonfia ma il gonfiore di cui parlo è visivamente evidente?
Di seguito trovi alcune domande che ti aiuteranno ad avere maggiore consapevolezza e che sono le stesse utili per indirizzare poi un eventuale piano nutrizionale e di integrazione personalizzato.
Dove si localizza? Nella parte alta dell’addome o in quella più bassa, sotto l’ombelico?
Aumenta immediatamente dopo un pasto o passa del tempo?
Si risolve entro qualche ora o devi ricorrere a rimedi vari?
Si accompagna alla necessità di andare in bagno?
E’ associato a reflusso, sonnolenza?
Si presenta dopo un pasto ricco di grassi o dopo aver mangiato tanti carboidrati, zuccheri?
Se sei una donna, aumenta in una fase del ciclo mestruale?
Prova a buttare giù una risposta per ognuna di queste domande
e se può esserti più utile prendi un appunto su ciò che mangi per qualche giorno, scrivendo la tipologia di alimento, una quantità indicativa, eventuale presenza di sintomi, quantità di acqua bevuta e tempo impiegato per consumare il pasto.
Una localizzazione alta, immediata dopo il pasto, potrebbe indicare aerofagia e dipendere dall’eccessiva introduzione di aria dalla bocca, dall’eccessiva introduzione di acqua durante il pasto o ad esempio da ipocloridria…
Il gonfiore basso, nella zona periombelicale, conosciuto come meteorismo potrebbe insorgere dopo un paio di ore dal pasto ed essere associato a disbiosi, sibo o, se presente dopo un pasto ricco di grassi, essere correlato ad un’alterata contrazione della colecisti.
In studio vedo spesso pazienti che hanno problemi di gonfiore gastrointestinale,
molti hanno già fatto indagini specialistiche e/o seguito terapie sintomatiche ma, senza variare la propria alimentazione, non hanno avuto miglioramenti duraturi nel tempo. Spesso potrebbe risultare già utile stimolare il fegato, risolvere la stitichezza e migliorare il transito intestinale anziché
Eliminare cibi senza un giusto criterio
o consumare sempre gli stessi alimenti poiché anzi potrebbe aumentare la possibilità che si sviluppi una disbiosi o che una disbiosi già presente peggiori.
Di seguito troverai alcuni consigli utili da mettere in atto per il gonfiore addominale:
- Mangia lentamente, siediti e mastica bene, il cibo va triturato si ma anche assaporato.
- Evita di bere troppa acqua durante i pasti.
- Respira, impara a conoscere la respirazione diaframmatica che potrà esserti di grande aiuto.
- Non piluccare durante i pasti e distanzia nella giornata un pasto dall’altro.
- Non esagerare con le verdure bollite, prova a ripassarle in padella.
- Consuma un’adeguata quantità di sale, evitando i cibi confezionati che ne sono ricchi e aggiungendo ai tuoi piatti erbe aromatiche carminative come finocchietto, basilico, alloro…
- Non esagerare con gli alimenti integrali. L’eccesso di fibre potrebbe temporaneamente non permetterti di risolvere il gonfiore di pancia.
- Riduci il consumo di brodi, minestre, gomme da masticare.
- Mantieniti in movimento e dopo i pasti non rimetterti subito seduto, sistema la cucina, fai una passeggiata, utilizza la tua pausa pranzo per fare 2 passi.
- Cerca di mantenere un peso corporeo adeguato.
- Gestione dello stress: più stressati siamo peggio il nostro sistema gastro – intestinale risponderà. Ognuno di noi può trovare gli strumenti più adatti a sé per una migliore gestione dello stress.
Un po’ di sollievo dai rimedi naturali
La tisana di menta aiuterà a ridurre il tono di contrattura del cardias, in modo da facilitare anche l’eliminazione di gas. Ha proprietà anti- spasmodiche che aiuteranno anche in cado di fermentazione intestinale.
Per prepararla fate bollire in 100 ml circa di acqua, cinque, sei foglie di menta per cinque minuti. Potrete berla tiepida o anche fredda.
Ottima anche una tisana di alloro. I principi di quest’ultimo infatti svolgeranno un’azione adsorbente sui gas intestinali, senza irritare la mucosa. La tisana di alloro potrebbe aiutare a migliorare anche la sensazione di pienezza dopo un pasto.
Per prepararla immergere 2 foglie di alloro in 100 ml di acqua e portate a bollore per un massimo di 5 minuti.
In questo articolo spero di averti fornito alcuni spunti di riflessione da cui partire e alcuni consigli utili da attuare con semplicità nelle tue giornate.
Ricorda che assumere carbone vegetale o fermenti lattici ciclicamente senza consiglio di un professionista, pensare si tratti di intolleranze alimentari e cambiare dieta senza conoscere le cause del disturbo o ancora seguire diete trovate online per la sindrome del colon irritabile non è la scelta migliore che tu possa fare per la tua salute.
Se il tuo disturbo dura per più tempo, parlane con il tuo medico e rivolgiti ad un professionista della nutrizione per avere un piano nutrizionale personalizzato.